Questo post mi frullava in testa da un po', in particolare però lo stimolo a scriverlo mi è venuto in mente pensando a mio nipote (21 anni) il quale, due anni fa, venne qui per un Lucca Comics. Dopo cinque minuti nel traffico di Pisa, lui (che vive e guida a Roma) mi disse testualmente:
"A zi', ma qua guidano parecchio peggio che a Roma!!!"
Sì, nipote mio adorato, guidano molto peggio. Ma il motivo è riassunto in una serie di regole che (IN)disciplinano il comportamento di chiunque esca di casa in questa città, che prenda auto, bus, piedi, bici, moto, monopattino, skateboard, aquile fatate, draghi, Valar morghulis.
Pre-scriptum: è sicuramente possibile, anzi probabile, che molte di queste regole siano religiosamente seguite nella vostra città. Ne conosco una dove la situazione è regolata da leggi ancor più meravigliosamente deliranti, per cui se vi sentite rappresentati da questo regolamento, siete senza dubbio autorizzati a piangere sommessamente.
E QUINDI
cominciamo a vedere i comandamenti, partendo dalla categoria più imprevedibile e contemporaneamente più vittima:
I PEDONI
i quali, poveri pedoni, andrebbero definiti più che altro pedestri. O anche "pedate nel culo" per quante gliene daresti (quando non sei tu stesso pedone; in quel caso si diventa automaticamente vittime, per un complicato gioco di accuse incrociate). Iniziamo:
- Il pedone ha il diritto di attraversare la strada in diagonale, con traiettoria parabolica, iperbolica, con andamento sinusoidale, comunque sia, purché si curi di avvicinarsi il più lentamente possibile al marciapiede. Eventualmente, eviti del tutto di raggiungerlo, continuando a camminare nella carreggiata;
- Il pedone ha il dovere di evitare le strisce pedonali, specie quando queste sono a un metro di distanza da lui. Anzi, le disdegnerà sprezzante, seguendo le traiettorie consigliate sopra, in particolare quando:
- Deve andare dalla sua auto, meglio se parcheggiata in doppia fila, verso il distributore di sigarette al lato opposto della strada,
- Deve andare a prendere il pane (sempre al lato opposto della strada),
- Deve ASSOLUTAMENTE salutare l'amico che non vede da tanto tempo e che, casualmente, è sull'altro lato della strada,
- Deve far scendere dall'auto i tre figli + 3 zaini (a testa) per mandarli a scuola,
- Deve far scendere la moglie perché quest'ultima vada a fare una delle attività sopra descritte,
- ad libitum;
- Il pedone ha il diritto: no meglio, è obbligato a fermarsi in mezzo alla strada e, a scelta:
- tornare indietro di corsa,
- accelerare,
- rallentare,
- cambiare direzione a casaccio,
- fare una chiamata al cellulare, fermandosi in mezzo alla strada perché se no è maleducazione;
- Il pedone non ha il dovere di conoscere il significato di quelle strane luci rossa e verde che, in città meno evolute, regolano il suo andare da un marciapiede all'altro e comunque un po' dove cazzo gli pare;
- Di fronte alla scelta tra camminare su un ampio e poco frequentato marciapiede, e stare invece nella carreggiata, il pedone scelga quest'ultima;
- Il pedone di sesso femminile, o comunque munito/a di borsa o borsello, ha il diritto e anzi il dovere sociale di frugarvi all'interno di frequente, possibilmente fermandosi e piegando il corpo in modo da occupare il doppio dello spazio occupato normalmente. Costituisce bonus il seguire questo comportamento restando in mezzo alla strada.
E fin qui, ci siamo. Il pedone agisce in modo opposto all'omonimo pezzo degli scacchi, che va solo avanti di uno o due passi: nella realtà il pedone è una mosca impazzita che va ovunque. Ma molto, molto di più può il pedone quando diventa
CICLISTA
Il comportamento del pisano in bicicletta supera da destra (in tutti i sensi) l'assurdo e sfocia nel criminale con allegria e amore. Elenchiamo, elenchiamo.
- Il ciclista può, anzi DEVE, ignorare qualsiasi tipo di segnaletica stradale, sia essa orizzontale, verticale, obliqua, sghemba o tesseract;
- È fatto obbligo al ciclista l'attraversamento delle strisce pedonali, con bonus se per farlo esce dalla strada, sale sul marciapiede, attraversa le strisce e poi rientra in carreggiata, possibilmente sbandando;
- Il ciclista non è obbligato a controllare se, al momento di entrare in corsia, stanno passando auto, pedoni, carrozzine, carrozzelle, carrelli della spesa, caccia a volo radente, Godzilla;
- Il ciclista può e senza dubbio fa bene a girare in bici sui marciapiedi, ancor meglio se affollati: possibilmente, si accerti di andare in senso contrario a quello delle persone che vi camminano sopra; il vero ciclista, peraltro, si ricorderà di guardare malissimo tutti i pedoni che oseranno intralciarne il cammino;
- Il ciclista può sorpassare gli autobus in fermata, specie se a ridosso di strisce pedonali, dalle quali possano sbucare dei pedoni all'improvviso;
- Andando di notte, il ciclista si assicuri di;
- indossare abbigliamento scurissimo;
- ritingere di nero notte fonda la propria bici: se possibile, anche tutta la zona vicina, anche in movimento (consigliatissime le bombolette di vernice spray);
- EVITARE A QUALSIASI COSTO tutte le forme di segnalazione luminosa o acustica;
- guidare contromano restando sul lato sinistro della strada;
- guardare con molta attenzione lo schermo del proprio cellulare, tenuto rigorosamente dal lato della mano dominante.
- Al ciclista che porti a mano un'altra bicicletta vengono accreditati 25 punti bonus sulla patente;
- "Zona pedonale" si traduce in "Zona ciclocross";
- Il ciclista vero rifiuta categoricamente di stare sulla destra (a meno di non andare contromano). È così volgare...;
- Per lo stesso motivo, il ciclista vero non occupa MAI le corsie riservate per gli autobus - a meno che questo non comporti lo stare davanti ad autobus o taxi, rallentandoli;
- Perché occupare una corsia da soli, quando è possibile occuparne una in almeno due, godendo così di una piacevole compagnia?
- Gli auricolari con la musica a pieno volume sono il minimo sindacale per girare in bici in una città trafficata;
- La bici va parcheggiata rigorosamente evitando qualsiasi rastrelliera, perfino se libera, disponibile e in perfette condizioni: si preferiranno invece marciapiedi, spazi tra un'auto parcheggiata e l'altra (in modo da rendere impossibili entrata e uscita da parcheggio), strisce pedonali e tubi di grondaie, curando che la bici sia su un marciapiede strettissimo (in questo si viene facilitati: qui a Pisa è comune definire "marciapiedi" strisce di mattonelle sconnesse larghe al massimo 40 cm).
Google Maps ci agevola gentilmente un tipico esemplare di marciapiedis pisanus |
Prima di arrivare al numero 1 indiscusso del traffico pisano, passiamo alle automobili e quindi agli
AUTOMOBILISTI
i quali (alle volte me compreso), non appena entrano in un'auto, tendono a dimenticare la loro appartenenza al genere Homo Sapiens Sapiens e a far capire a tutti che dai tempi di Neanderthal non ci siamo evoluti manco per il cazzo.
Per dire:
Loro non fanno così. Loro fanno tutto quello che fanno gli automobilisti. TUTTO. A questo tutto però bisogna includere queste semplici regole:
Un esempio delle perfette condizioni delle strade di Pisa |
- Pisa è una città notoriamente enorme, con strade larghissime e in condizioni a dir poco perfette (vedi sopra). Quindi è del tutto normale riempirla di SUV, Crossover, e in certe condizioni compare anche uno Hummer (sì, quello di CSI);
- Perché non dovrei girare di là, se tanto devo parcheggiare? Solo perché è contromano? Che esagerato, dai;
- Disporre di un permesso di parcheggio implica automaticamente la possibilità di parcheggiare in qualsiasi modo: a spina di pesce, a coda di cavallo, a otto, a croce celtica, volta a croce o volta a botte, dorico, ionico, frigio, ma soprattutto a cazzo di cane. È fatto obbligo di provare almeno una volta al giorno a riempire due posti con una utilitaria (meglio se di dimensioni minuscole);
- È bene usare le automobili minuscole, velocità massima: 45 km/h, per girare in strade ad alto traffico tipo l'Aurelia e tutti i lungarni;
- Le rotatorie esistono da anni, ma le regole di precedenza sono invertite rispetto al resto d'Italia;
- È vietato usare le "frecce": esse servono a indicare la direzione, e notoriamente indicare è segno di cattiva educazione. È severamente vietato usarle, in particolar modo, per indicare le proprie intenzioni in rotatoria, dove si suggerisce caldamente di tagliare la strada alle altre auto;
- Si intende per "obbligo di precedenza" l'obbligo di non rispettare le precedenze e arrogarsele, specie in caso di traffico caotico;
- L'uso, da parte di auto private, delle corsie preferenziali degli autobus è consentito e anzi incoraggiato. Si chiede al pubblico che assiste di applaudire festante alle manovre dei "dritti" che sfuggono al traffico invadendo le corsie preferenziali e bloccando il percorso di autobus, taxi e ambulanze;
- Il dispositivo chiamato "strisce pedonali" o comunemente "strisce zebrate" è in realtà un comodo sistema per indicare i punti da cui inizare gare di accelerazione;
- È autorizzata la sosta in doppia e anche tripla fila per operazioni di emergenza e di fondamentale importanza quali:
- Andare a prendere il pane alla panetteria dall'altro lato della strada,
- Comprare le sigarette al distributore automatico,
- Fermarsi all'edicola per un tempo variabile dai 5 ai 15 minuti, in modo da poter discutere con l'edicolante degli ultimi acquisti del Pisa Calcio e di come il traffico delle auto sia diventato veramente insostenibile,
- l'occupazione di parcheggi riservati agli handicappati, o di corsie riservate, è in questi casi considerata un bonus;
- In una strada a due o più corsie è obbligatorio cercare di restare fra una corsia e l'altra il più possibile, allo scopo di cercare di sorpassare chiunque stia davanti e impedire che la stessa cosa capiti a te;
- Chiedere informazioni su una particolare via è consigliato solo in condizioni di traffico elevato, comprensive di auto parcheggiate in doppia fila (ampiamente verificabile, a Pisa), possibilmente in curva in una strada a doppio senso di marcia.
GLI SCOOTERISTI
o meglio sPuteristi, da non confondersi con i motociclisti. Questi ultimi guidano mezzi con una cilindrata di norma superiore ai 250 cc ma che non somigliano a salottini: tendono a stare attenti a dove e come vanno, non impennano, e li riconosci perché quando incrociano un altro motociclista lo salutano - e di norma vengono ricambiati con uno sfanalìo o un cenno della mano. (A meno che uno sPuterista non decida di prendere la moto. Ciò che ne risulta è un'orribile bestemmia.)Per dire:
A sinistra, una moto. A destra, meh. |
Gli sputeristi NO.
Loro non fanno così. Loro fanno tutto quello che fanno gli automobilisti. TUTTO. A questo tutto però bisogna includere queste semplici regole:
- Sorpassare da destra, da sinistra, da sopra e da sotto si può;
- Le rotatorie si possono prendere contromano;
- Hai detto "contromano"? Che vuol dire "contromano"?
- Faro sempre acceso? SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEh come no;
- Il casco va indossato nei seguenti modi: a padellina, sulle 23, slacciato e posto dietro la nuca, in modalità "proteggi la mia pettinatura". Deve essere minimale, per consentire di sfoggiare l'acconciatura, e lasciare gli occhi liberi, in modo che moscerini e polvere possano colpirli a 70 km/h;
- Gli occhiali da sole di notte sono consentiti;
- In presenza di semaforo rosso lo sputerista deve arrivare in cima alla fila di auto: tagliare la strada all'auto più avanti in modo da portarsi in pole position, possibilmente disporsi obliquamente e oltre il semaforo: in tal modo si assicurerà di partire il più tardi possibile, costringendo la terza auto ad arrivare al semaforo quando ormai il rosso sarà già scattato;
- Andare in sPuter in fila per due, tre o anche quattro, scambiandosi chiacchere, è caldamente consigliato, specialmente in ora di punta;
- Guidare lo sPuter e contemporaneamente leggere messaggi o parlare al cellulare è motivo di lode e ammirazione;
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