lunedì 13 ottobre 2014

I dolori del giovane musico (insomma)

E si diceva, tra le altre, che il sottoscritto spesso ha il ruolo di musico durante i match di Improvvisazione Teatrale. Che poi, in realtà, il sottoscritto vorrebbe giocare più spesso possibile, ma insomma, siamo tanti, il musico lo facciamo in tre o quattro, alla fine dai, quello esperto sei tu, e su, e dai, e su, la prossima volta giochi tu.

È nelle dinamiche, mica mi lamento...

PERO'
ti capita a volte (scusate, scappato il grassetto) di voler dare un po' di giustizia al ruolo. E allora, complice l'influenza che ti tiene piantato in casa con mezza testa che sembra volerti esplodere tipo Jagi il fratello di Kenshiro che vabbe' questa è un'altra storia, e se la pioggia non fa saltare la corrente, tiri giù due righe sull'argomento.

Sì ma un attimo mentorino:

CHE D'È UN MATCH DI IMPROVVISAZIONE TEATRALE?

Un match (da ora facciamo che lo chiamiamo così) è una gara. Ci sono queste due squadre, contraddistinte da maglie colorate tipo hockey, di norma di cinque gioc-attori, tipo hockey, che giocano a mettere in scena temi enunciati da un arbitro, tipo arbitro di hockey, con due assistenti tipo hockey. 

Le due squadre, entro un tempo fissato dall'arbitro, devono mettere in scena questi temi, con certi vincoli: il tema stesso, la categoria in cui lo si deve svolgere (esempi? A carrettate: libera/come ti pare, horror, con salti temporali, noir anni '50, fantascientifico, cinema muto, nello stile Shakespeare, di Lynch, di Tarantino, in rima, cantata...).

E c'è anche la possibilità di venire puniti per aver commesso dei falli, tipo come nell'hockey.

Dice, che c'entra l'hockey? Ve lo andate a leggere qui, dove c'è tutto il tuttibile. Invece vi voglio parlare del ruolo semisconosciuto del musico.

Eh già, il musico

Il feticcio: quante volte mi ha salvato la vita (fonte: Wikipedia)
è tipo quello che decide la colonna sonora di tutto il match. E quando dico tutto è proprio tutto, eh.

Il musico è il pazzo che viene un'ora o due prima del match, portandosi un'attrezzatura che varia a seconda dei casi: dal lettore CD degli anni passati, al lettore mp3/mp4, fino al portatile o alla mix machine, per non parlare di quelli più seri di me che di solito portano la sacra trinità: sintetizzatore (o pianoforte digitale), mixer e portatile.

Lo sbavo del giorno: appena trovata su http://www.blackcatmusic.com/, avercene
E vabbe', e che fa il musico? E te lo dico io:
  • Diversamente dalla signora Luisa, lui comincia presto, ma finisce tardi e di solito pulisce anche il water: spetta a lui "scaldare" l'atmosfera, preparare con la musica il pubblico al match, ma anche animare tutti i momenti intermedi, gli intervalli e la fase di chiusura;
  • È lui quello che prepara e coordina gli ingressi e le uscite dei Maestri di Cerimonia, dell'Arbitro e dei suoi Assistenti, nonché delle squadre;
  • È lui quello che decide, durante i match, se accompagnare le scene con la musica, con quale musica, come, dove, perché, chi, cur, quomodo, quoniam tu solus sanctus, amen;
  • È quello che, in certi casi, prevede il momento adatto per un certo effetto sonoro e ce lo schiaffa talmente bene che il pubblico salta sulle sedie;
  • È sempre lui quello che accompagna le improvvisazioni cantate (appunto): entro certi limiti, il musico decide cosa suonare, quanto velocemente, quanto intensamente;
  • È super partes: come l'arbitro e gli assistenti, non può parteggiare per nessuno, deve fornire supporto a tutte e due le squadre;
  • È quello che alle volte deve decidere da solo il carattere dell'improvvisazione, perché è arrivato il momento "All'improvviso lo stupore" e nessun improvvisatore riesce a smuovere la scena;
  • È quello che, quando l'arbitro dice cose tipo "Categoria: racconti nella savana selvaggia narrati dalla vecchia zia del Kentucky" di solito chiama il dottore.
Voi direte: sì, vabbe', non rompere tanto, devi solo mettere le musiche e se hai il portatile manco suoni. E per carità, in linea teorica avete anche ragione assai.

mmmmPerò

Il musico durante una improvvisazione particolarmente movimentata
Però dicevo, è un pochino stressante. Perché?

Perché il musico, esattamente come gli improvvisatori, deve avere le orecchie completamente spalancate, gli occhi sbarrati e la testa che gli viaggia costantemente a 200 km/h mentre gli attori, a volte, possono andare a 150 all'ora.

Ché lui, tendenzialmente, non sa.
Non sa se l'improvvisazione inizierà con un tono teso e sospeso, o subito con grinta enorme e grande energia, se sarà triste, leggera, allegra, scoppiettante, rabbiosa, e dovrà in tipo un millisecondo indovinare l'esatta atmosfera e in mezzo millisecondo trovare la musica adatta. E questo, quando hai solo un portatile e circa quattro GB di musica da cui scegliere, alle volte è un cincinino stressante. Ci sarebbe anche il fatto che deve capire all'istante quanto può essere alto il volume, perché tipicamente capita che uno degli attori HA QUESTA VOCE QUI e magari un altro haquestavocequi e le cose si complicano uno zinzino, specie se con una mano lavori alle musiche e con l'altra al mixer.

Alle volte, inoltre, gli attori possono un pochino rilassarsi. Un pochetto, limitarsi. Il musico no.

Perché mentre lui si rilassa un pochino, quei due che si sono appena alzati dalle sedie e stanno confabulando tra loro stanno per fare un cambio di scena, e questo significa TRAC cambia musica e decidi in un istante che cosa devi suonare o riprodurre, e devi farlo subito e bene, se no il pubblico riceve l'equivalente di un camion nel muso. E non è bello.

E non cito i casi in cui il musico finisce con l'improvvisarsi tecnico delle luci, perché quello ufficiale "No io ora vado a casa, tanto fate voi, ricorda di spegnere tutto eh, cia cia cia ciao cia".

E poi ci sono i momenti di bastardaggine dell'arbitro (e noi di ADA, detta anche Nonna Ada, andateci, non fate le carogne, ANDATECIVISI, dicevo, noi ne abbiamo uno terrificante, nell'identità e nelle fattezze di Federico Guerri), che di solito mi causano questa reazione qui

Eccheccazzodicategoriaèquesta
e parte la ricerca disperata di un brano adatto e oddio, questa che roba è, chi ce l'ha messa sul mio portatile, ah no, è mia, urca, è pure carina, no, cazzo va malissimo AAAAAAAAAARRRRRGH

E poi c'è la fantastica categoria delle improvvisazioni cantate: in stile Sanremo, Musical, Operetta, Opera lirica, in cui per manifesta inadeguatezza ancora non mi cimento come si deve (ma stiamo lavorando per voi). Ecco, là è più difficile per un verso e più facile per un altro, ma insomma cominciamo a diventare lunghi e complicati e non vi voglio fare addormentare, vedo già un rivolino di bavetta all'angolo della bocca, insomma pulisciti che non sei un bello spettacolo.

Direte: ma che lo fai a fare?

Giusto, se è così stressante perché farlo? Beh, intanto perché è un lavoro di utilità: il musico di solito lo fanno in pochissimi, un po' perché hanno il terrore folle di finire incastrati e non giocare più, un po' perché si ritengono inadatti, un po' per paura di provare qualcosa di nuovo, un po' magari anche perché non gli piace (o pensano che sia facile, poveri ingenui).

Ma soprattutto perché, nonostante:
  • Lo stress,
  • il fatto di stare spesso in condizioni logistiche al limite,
  • il doversi comunque limitare a un ruolo di supporto,
  • il non venire QUASI MAI ascoltato dagli improvvisatori,
  • il doversi portare dietro più o meno tutto il materiale,
  • le ricerche pressoché quotidiane di musiche adatte alle improvvisazioni,
  • il fatto di venire ritenuto alle volte come un accessorio non tanto importante,
  • e - non ultimo - il sentirsi SEMPRE dire "Sì ma cambia genere, metti musica commerciale che alla gente piace" (e il pubblico ha appena finito di pogare con le TUE selezioni),
succedono cose carine. Carine tipo...

Tipo il pubblico che, all'apertura del match, sente una certa musica e smette di applaudire per cominciare a gridare di entusiasmo.

Tipo l'entrata dell'arbitro che per una volta inizia con il Dies Irae di Verdi e il pubblico rabbrividisce.

Tipo l'ingresso dei Maestri di Cerimonia con musiche che non conosce nessuno ma che gasano in una maniera assurda.

Tipo l'ingresso delle squadre, tipo l'Inno ufficiale Italiano che hai riarrangiato tu ed è qualcosa di ben fatto e ti piace, e piace, e ti piace che piaccia.

Tipo i momenti in cui, e sono sempre più frequenti, imbrocchi la colonna sonora perfetta per una scena e senti qualcuno del pubblico che tira il fiato e fa "wow, ma come cavolo ha fatto?".

Tipo quando sei là a sentire musica e ti viene da saltare sulla sedia perché finalmente hai trovato qualcosa di perfetto per la categoria "Cappa e Spada nelle Lande Desolate del Grande Yuzzak" che piace tanto all'arbitro.

Tipo, per finire, tutte le sere che smonti tutto, vai via con il magone che ti viene ogni volta che chiudi una serata (ma quelle sono cose mie, magari ne riparliamo) e arriva uno del pubblico e ti chiede, ammirato: "Oh, ma che musiche stasera, ma come diavolo hai fatto?" e tu puoi solo rispondergli "Per il 30% è studio, il 40% è una grossa scelta, e per il resto tengo le dita incrociate".

Perché alla fin fine è tutta improvvisazione.

2 commenti:

  1. Verità. Vangelo. E ci sei andato anche leggero, con la parte stressante.
    Alla domanda "Ma chi ce lo fa fare?" la risposta sarebbe di complessità inestricabile, quindi è bene fare come quando si improvvisa...non pensarci su troppo e buttati.

    Uno dei musici dei match in Toscana.

    RispondiElimina

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