giovedì 30 ottobre 2014

Sulle pubblicità radioTV

Prima di ammorbarvi con la storia di come ho preso, perso e ripreso la mia prima (e per ora sola e unica) motocicletta (71 kWatt, tutta colorata, è tua se dici Hyatt, così, giusto per stuprare Battisti di prima mattina), volevo condividere con voi un pensiero.
Pensiero che mi deriva direttamente dall'aver osservato la situazione in Italia e all'estero (che con Youtube son bravi tutti).

E il pensiero è questo:

PERCHÉ

(why? Pecché?)
le pubblicità fatte in Italia sono, nel 99% dei casi, di una bruttezza allucinante?

Non sto mica scherzando, eh.

DISCLAIMERGROSSOGROSSO: dato che parlo di pubblicità, è ovvio che tali pubblicità parlano di marchi. E coi marchi, si sa, è meglio andarci calmini, ché insomma, mica sono la Microsoft che può permettersi di pagare miGliardi all'UE e fare lo stesso quel che le pare (o quasi). Quindi, tutto quel che scriverò qui, e che verrà qui collegato, inclusi immagini e video, non è assolutamente un giudizio né un parere personale sulla validità dei marchi che compariranno.

Personalmente, un pubblicitario può - a mio parere - fare assolutamente tutto quel che vuole con il suo lavoro. Può scegliere di usare uomini nudi, donne nude, gattini, cani a tre zampe, Dalek, muco nasale, una bici del '74, una canzone dei Nirvana, tutto. Dì giuro, nessun problema in merito. Quello che mi genera pesanti dubbi sul luogo comune che in Italia saremmo tutti mezzi geni è il tipo e il carattere delle pubblicità che facciamo, che per squallore rivaleggia solo con le peggiori pubblicità del Giappone tipo QUESTE QUI:
Con la differenza che, nella loro orrendosità, se non altro hanno fantasia (pure troppa, sì).

Vogliamo vedere le tipiche pubblicità Italiane? Guarda, a categorizzarle ci vuole poco-poco, seguitemi da presso:
  • Profumi: le riconosci al volo pure se sei ipovedente. Personaggi: lui figone misterioso, lei strafigona supersexy. Sguardi ammalianti come se piovesse. Ambientazione tipica: il mare, oppure appartamento iperlusso, o situazioni distopiche che uno dice "Ok, ma la prossima volta basta pizza salsiccia peperoni e cipolla a mezzanotte, che poi mi vengono gli incubi";
  • Automobili: aggressività a duemila se "da uomo" (??), Cerchi in lega (chissenefrega), accessori e cazzilli come se piovesse (poi dice che uno si distrae alla guida), motori che tra poco vanno loro allo stadio a tifare al posto tuo. Se "da donna" (??????), sono minuscole ma con un portabagagli che tra poco ci metti direttamente casa tua, quella di tua suocera e quella di tua madre assieme. E ovviamente, griffate allo spasimo.
  • Elettrodomestici e gadget: URLA. URLA dappertutto. Musica allegrissima sparata, prodotti elencati a nastro, offerte su offerte su offertone perché oh, mica ti vorrai perdere il nuovissimo lettore multimediale che si connette anche al radiotelescopio Hubble e risponde alle email per conto tuo prendendo a parolacce il capo, vero? E comuque, in chiusura: URLA.
  • Giocattoli: se sono per "maschietti", URLA SELVAGGE, proclami, ruggiti, evocazione di potenze incommensurabili. Se sono "per femminucce", toni tenui, lilla e rosa come se piovesse, ammore ammore ammore (vado un attimo di là a vomitare).
And so on.

Volete due esempi due? Io ve li avevo messi in una versione precedente, ma qualcuno li ha rimossi e quindi niente, tanto in TV vi ammorbano ogni cinque minuti, beh.

 Però...

Profumi


Questa ha qualcosa di genialmente delirante

Questo mix qui di pubblicità per bambini che ahimé non va l'embed

E come dice una certa canzone, "and the beat goes on".

Mettiamo in chiaro che

Sì, lo so. Ci sono anche pubblicità con vario livello di genialità, alcune addirittura wow. Poi vieni a scoprire che la metà di quelle wow è di origine straniera, e ti cala l'entusiasmo.

Ma a noi, che negli anni '70 avevamo gli ultimi scampoli di Carosello, un po' di genialità ha sempre fatto piacere. E magari mi piace anche una pubblicità nella quale l'oggetto da reclamizzare non è per forza il massimo del desiderabile, qualcosa senza la quale non avrò mai più una virilità o una rilevanza sociale.

No, pubblicitario, non è così che spingerai i consumatori a comprare quell'oggetto, quel giocattolo, quella auto, quell'elettrodomestico, NO. Così non fai altro che aggiungere confusione alla confusione.

E non parliamo delle pubblicità alla radio. Se dovessi prestare attenzione a quella roba là, dovrei passare 24h/die a comprare automobili una più ruggente dell'altra, assicurarle da tremila agenzie diverse delle quali vantarmi con gli amici, questo naturalmente ritagliando almeno tre ore al giorno per andare a comprare trecento cellulari, cinquemila portatili e ottocento TV al giorno al nuov- scusate, al NUOVISSIMOCENTROVENDITACHEMIVENDONOTUTTOLOROGARANTITOFINANZIAMENTIFINOALTREMILAVENTICINQUE.

Vieni qui. Vieni, vieni, ti sussurro una cosa all'orecchio.

NON
FUNZIONA
COSI'.
Non funziona. Anzi, fa SCHIFO.

Ma proprio schifo. Mi ci sono voluti tre secondi a mettere insieme in un unico gruppone quasi tutte le pubblicità per un singolo genere. Lo sai tu, pubblicitario, cosa significa per me acquirente non vedere l'oggetto, i suoi punti di forza, quel che davvero lo rende unico? Lo sai cosa significa invece dover assistere sempre o quasi sempre alla sequela inutile di immagini evocative, metafore più o meno orrendamente azzardate, aggressioni verbali o sonore?

Significa che perdo di vista l'oggetto. Totalmente. Manco mi ricordo più cosa sia. Come faccio a comprare un oggetto del quale nemmeno mi ricordo?

Sulle pubblicità per bambini ci sarebbe da dire molto altro, perché quelle sì che puntano all'oggetto, eccome se lo fanno: il problema è semmai che insistono su una divisione di genere raccapricciante a dir poco (se sei bambina devi pensare solo alla moda, alle bambole, a essere "fashion" (??????) o "cool" (?????????), se sei bambino devi essere aggressivo, rozzo, forte (????????????), sempre pronto a lottare e vincere (OMMIODDIO)... No, non funziona nemmeno così, ma per altri versi).

La vuoi vedere una pubblicità un po' diversa?


Prova mo' questa.

L'abbiamo visto un po' tutti, dai

Sì, è lo spot di una famosa acqua. Sì, parla dell'acqua solo alla fine. E sì, è divertente.

E questa? La diretta evoluzione, ottobre 2014:

Tipo che passi tutto lo spot a dire MA WOW

E vince, questa pubblicità, vince. Vince perché è bella, divertente, perché ti cattura e non ti molla.

Vuoi vederne un'altra? Cuccatela:
Che a me la Spears sta pure sulle balle...

E anche questa ti acchiappa. Perché una pubblicità con tre cantanti pop (sarebbero quattro, ma non considero Enrique Iglesias un cantante), vestite da gladiatore, che intonano We Will Rock You con BRIAN MAY NEL PUBBLICO, ti fa saltare sulla sedia (metaforicamente almeno). E il messaggio passa, bimbo mio, PASSA, non sbatte contro la corteccia encefalica come fa l'ennesimo "se compri quest'auto, il birillo ti si allunga a 32 cm".

Cambiamo argomento? Beccati questa, che è più nel mio interesse:
E no, è in Italiano ma non è fatto in Italia.

"Paura, eh?"

Capisci la differenza?

All'estero, generalmente, si lavora sul prodotto. Su quello che è, su quello che fa, su quello che lo rende differente dagli altri. Non sul fatto che, senza "quel prodotto", ahimé lasso!, tragedia su di te e sulla tua famiglia fino alla settima generazione!

Una cosetta da dire ci sarebbe:

ed è che, santocielo, molte volte i pubblicitari hanno le manine parecchio legate. Conosco un paio di persone che lavorano, a vari livelli, nell'ambiente, e che hanno espresso il mio stesso pensiero, ma aggiungendo che davvero in molti casi sono i clienti delle agenzie di pubblicità a pretendere presentazioni che, più che al mondo della reclame, attingono a Gogol e al teatro dell'assurdo.

Ma allora, porcamiseria, vuol dire che sono i produttori a voler perdere mercato.

Oppure a noi italiani sta bene così?
Ci sta davvero bene comprare un'auto perché lo dice Cristiano Ronaldo, o un rasoio perché a Messi viene la barba tanto curata?

Ci sta davvero bene bere quell'acqua perché Miss Italia ha la diuresi perfetta?

Siamo proprio sicuri-sicuri di volere il navigatore satellitare della Morte Nera invece di un'auto che magari fa 30 km con un litro di benzina?

Io ci rifletterei su.
Dite voi.

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