mercoledì 29 marzo 2017

Teatro. Perché teatro?

Questa domanda dovrebbe avere una sola risposta. E la risposta dovrebbe essere

"PERCHÉ SÌ,
PORCA VACCA". 

Però non è così facile - insomma, mica basta dire così; non ti dà soddisfazione, diciamo. A meno che non facciate teatro anche voi (che sapete come va); ma se siete persone "normali", beh...

Perché, e figurarsi, chi fa teatro di solito tanto normale non è. Anzi, non lo è praticamente mai, in uno o più campi.
Voglio dire, ditemi voi se è normale presentarsi così:
Il vostro sensale preferito

Ci avevo provato, tempo fa, a scrivere un post sul cosa-si-fa-quando-si-fa-teatro, ma alla fine mi pareva di stare scrivendo una tesina e ce lo diciamo?, ce lo diciamo: faceva schifo in una maniera rara. Quindi sapete che vi dico? Vi dico questo.

Sono

un "anonimo". Giunto in un qualsiasi paesino, tenuto a distanza da tutti, alla fine morto di freddo poco prima di un qualsiasi Natale. Anonimo? Io sapevo benissimo chi fossi o come mi chiamassi. Evidentemente, al villaggio poco interessava. Eccheccazzo.

(L'eternità mica chiude - Patrick Kermann)

Sono

un carpentiere. A Londra, in pieno illuminismo. Mi chiama una distinta signora: è ricca, giovane, incredibilmente colta - ma non ha mai visto un uomo nudo in vita sua. Non lo sa nemmeno lei, cosa vuole.

Forse in questa casa ci sono i fantasmi.
"... [non credi] che saremmo, finalmente, liberi?"
(Loveplay - Moira Buffini)

Sono

il suo amico. Lei è la mia amica e per aiutarla farei qualsiasi cosa, fin da quando ci conoscemmo da piccoli. E io sono il suo migliore amico.
Sono gentile, premuroso e attento. Ma la mia amica è ormai arrivata al matrimonio; è ora di crescere e di abbandonare le abitudini dell'adolescenza. 

E un amico immaginario non è di aiuto per un matrimonio (dicono).

"... O un amante immaginario?"

(Texticulos - Jose Sanchiz Sinisterra)

Sono

una persona qualsiasi, che in una sera qualsiasi capita su una macchia di vernice.
Ma è vernice o sangue? E di chi è quel sangue sulla sponda del fiume Liffey?

... Il mio?

E poi sono uno scrittore. No.  Sono lo scrittore. E tutto si decide in pochi minuti.
- ... Stavo facendo una corsetta...
- Eh, ce ne siamo accorti...

(Sharyar - Federico Guerri)

Sono

Oh, tranquilli; nulla di più che il vostro Satana preferito.
Vi racconto di quando, in un locale malfamato nel 33 d.C. circa, io e Giuda ci scambiammo le camicie e facemmo due chiacchiere su Gesù, sul libero arbitrio, sulle scelte e sulle conseguenze che comportano.

Ah, ci vediamo di sicuro; a presto...
"... E tu chi cazzo sei?"
"Clementine. Clementine di Cappadocia."

(Gli ultimi giorni di Giuda Iscariota - Stephen Adly Guirgis)

E poi,

Sono

Sua Altezza il Principe d'Aragona, appena tornato da una bella battaglia, pronto a prender parte a uno scherzo ai danni del mio fido Benedetto, e talmente affezionato al caro Claudio da cascare in pieno in un terribile equivoco. E sì, dovrò anche chiedere umilmente scusa...

 
"Ecco don Juan!"
"MAPPORCAZZOZZA DON PEDRO"

(Molto rumore per nulla - Shakespeare, studio I atto)
Ma non è finita:

Sono,

signore e signori, colui che ha contribuito (in maniera non troppo pulita, se vogliamo) a portare nelle vostre case quell'aggeggio strano, con lo schermo che manda continuamente immagini e suoni. 

Buonasera: sono David Sarnoff, presidente della RCA, e vi racconto di come è nata la televisione insieme al suo ideatore, quel genio di Philo Farnsworth.

"... Televisione?"
(L'invenzione di Farnsworth - Aaron Sorkin - Photo: courtesy of ArielInBlue)

Ma volendo,

Sono anche

il piccolo umile Lumachi, attrezzista/montatore/tuttofare della Compagnia della Contessa, che si ritrova nella Villa della Scalogna, si traveste da asino insieme a Sacerdote e casca anche lui nelle magie dell'Arsenale delle Apparizioni...
"E ho perso tutto, tutto! Ma non me ne pento!"
(I giganti della montagna - Luigi Pirandello)


e solo per un po' di sfortuna non l'ho rappresentato... Però,

Sono

il piccolo direttore di un piccolo giornale di una Piccola Città vicina al confine con il Massachussets. Una città qualsiasi nel 1901, quando non c'erano nemmeno automobili (a parte quella dello snobbissimo banchiere della zona), e tutti sapevano tutto dei propri vicini, e la vita di un piccolo villaggio alla fine è nascere, crescere, amare qualcuno, sposarsi, avere dei figli, e - alla fine - riposare nel piccolo cimitero in cima alla collina.



(Piccola Città - Thornton Wilder)

E poi? E poi

Sono

Gerry Ryan, avvocato del Nebraska scappato a New York, in procinto di divorziare dall'unico amore della sua vita. (Due in altalena - William Gibson)

Sono Willie, sposo fedele, taciturno e abitudinario, vicino alla sua Winnie, che è sepolta nel terreno. (Giorni felici - Samuel Beckett)

Sono Fenton, timido ragazzo che vive il suo tormentato amore per la dolce Nannetta. (Falstaff - Shakespeare, su libretto di A. Boito)

Sono Fiorello, servitore (stufo) del Conte d'Almaviva. (Il Barbiere di Siviglia - Rossini)

Sono il Visconte Gastone D'Obigny, amico del giovane Alfredo Germont, a conoscenza del suo profondo innamoramento per la giovane Violetta Valéry. (La Traviata - G. Verdi)

Sono Nemorino, timidissimo e ingenuo valligiano, innamorato della superba Adina. (L'elisir d'amore - G. Donizetti)

Sono un sacerdote egiziano ai tempi della guerra contro Tebe. (Aida - G. Verdi)

Sono Alfredo Germont, giovane, impetuoso, e incosciente rampollo di una famiglia altolocata, profondamente innamorato di una donna "di facili costumi".

Sono un comune abitante di un paese della Sicilia di fine '800 e assisto al dramma della gelosia tra Turiddu e Alfio, il carrettiere che torna per la Pasqua. (Cavalleria Rusticana - P. Mascagni)

Sono il fido Ruiz, attendente del prode Manrico, sempre presente quando è il momento. (Il Trovatore - G. Verdi)

Sono il servile e viscido Goro, sensale di giovanissime fanciulle per ricchi desiderosi di sposarsi in fretta e senza problemi. (Madama Butterfly - G. Puccini)

Sono un nobile, pomposo e mediocre poeta alla vigilia della Rivoluzione Francese. (Andrea Chénier - Umberto Giordano)

Sono uno dei maggiori rappresentanti del Periodo del Terrore, pronto a mandare alla ghigliottina il poeta Andrea Chénier.

Sono il sadico Spoletta, fedelissimo assistente del terribile Scarpia, ai tempi della prima sconfitta di Napoleone. (Tosca - G. Puccini)

Sono un presentatore televisivo.
Sono un parroco di campagna appassionato di arti marziali mistiche.
Sono una spia di Sua Maestà, appassionato di tango e amante dell'esotico.
Sono un archeologo, studioso dell'esoterismo egizio e aspirante cercatore di tesori.
"... C'è una fortissima tensione sessuale fra i due! PIU' FORTISSIMA!"
Sono un rappresentante di prodotti finanziari.
Sono un vecchio petulante e un po' impiccione.
Sono un delfino.
Sono un poliziotto.
Sono uno scienziato alle prese con un cataclisma cosmico.
Sono un produttore cinematografico alla disperata ricerca di idee con i suoi colleghi.
Sono uno studente di tecniche di esorcismo anti-fantasmi, all'ultimo esame.
Sono un maniscalco, invischiato in una sordida storia di triangoli amorosi, che morirà e riapparirà come fantasma.

Sono tutte queste cose, e sono me stesso.
"E ricordatevi che quando siete là dovete avere il culo in punta di sedia!"
Rileggendo, mi viene da dire: "ma quante ne ho fatte finora?" e non solo.
Non vedo l'ora di farne ancora, e di rifarle, e di riviverle, magari ancor meglio. Tutte e ancora di più.

Peché, parafrasando un detto:

chi fa teatro 

non lo fa perché non ha una vita: 

lo fa perché ha scelto

di averne 

tante.



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