"Buongiorno, Stephanie."
"Buongiorno, professoressa."
"Il preside l'aspetta insieme a un altro professore, desidera parlarle. La devo avvisare: il nostro preside è molto giovane, ma ha già dimostrato un valore molto oltre le aspettative. Se penso al suo primo anno qui a Hogwarts... Su, venga con me."
Arrivate all'ingresso della scalinata, Minerva McGonagall pronunciò la parola d'ordine:
"Ballo del Ceppo!"
La statua che bloccava l'ingresso si spostò, e la scala a spirale scese liberando il passaggio verso l'ufficio del Preside pro tempore.
Ad aspettarla c'erano Hermione Granger e il professor Flitwick. Pochi secondi dopo, il preside scese la scalinata e si avvicinò a Stephanie.
"Professoressa, è un piacere conoscerla. Io sono il preside pro tempore di Hogwarts, Neville Longbottom."
"Prima di cominciare, preside, mi assumo la responsabilità di quanto è accaduto nella sala dei duelli. Quello che non mi aspettavo era che..."
"Che andasse così? Siamo noi maghi a sottovalutare troppo spesso i babbani." Neville interruppe bonariamente la McGonagall, prima di proseguire.
"Una babbana sfidata a duello che vince in combattimento è una cosa piuttosto inusuale, non trova?" disse, facendo l'occhiolino a Hermione, che nervosamente si tormentava le mani. Hermione rispose con un sorriso tirato.
"Credo si possa parlare di fortuna e di molto allenamento. Amo le arti marziali e mi sono allenata fin da piccola. Un caso, tutto qui."
"Io non parlerei di caso", intervenne Flitwick. "Anzi, direi che c'è qualcosa di interessante qui."
"In che senso, professore?"
"Nel senso che lei ha visto in anticipo tutti gli attacchi del ragazzo. Anche se ben allenata, una babbana non dovrebbe riconoscere i gesti che formano gli incantesimi, lei invece sembrava sapere cosa volesse fare quel ragazzo prima ancora di farlo."
"Mi sembrano un po' azzardate come deduzioni, non le pare? Io ho semplicemente schivato."
"Io non la vedo così. Gli spostamenti, l'avvicinamento graduale, le provocazioni. Tutte tattiche perfette in duello, ma lei non dovrebbe saperne nulla, vero? E poi... L'ultimo incantesimo, quella fattura stendente che le ha lanciato prima di perdere le staffe."
"Quella l'ha presa, seppur di striscio, ma non ha fatto una piega, vero? E per finire, non mi risulta che i babbani portino con sé degli strumenti come quello che ha usato. Lei non è una professoressa comune, dico bene?" terminò Flitwick con un sorriso, mentre guardava fisso Stephanie.
Buon vecchio Flitwick. Il passato da Duellante non era poi morto e sepolto.
"Sembra che ci sia poco da dire, vero? Ebbene... Sì, l'ultimo colpo mi aveva sfiorata. A quella distanza era difficile muoversi con il giusto tempismo. Complimenti, professore, lei mi ha scoperta."
-----
Hermione si alzò in piedi, visibilmente scossa. "Io le avevo dato la mia fiducia! Lei ci ha ingannati tutti... Ma perché? Perché è venuta qui?"
La McGonagall la incalzò. "Il signor Filch ha riferito che molte volte la luce della sua stanza rimaneva accesa fino a notte fonda. Per fare cosa? Ho ricevuto varie volte voci relative a una figura indistinta che cammina nei corridoi e... Si arrampica sui muri del castello durante la notte, vagando apparentemente in cerca di qualcosa." Ma perché mai ho accettato quella proposta? Sì, questo è davvero l'ultimo anno. Io vado in pensione, pensò sempre più decisa.
Neville prese la parola. "Finora lei non ha mai scritto ad alcuno, nessun contatto con altre persone, nulla. Il suo lavoro qui finora è stato valido, ma i sospetti sulla sua presenza qui si sono fatti via via più forti. Abbiamo fatto un controllo tramite i nostri attaché ai Ministeri babbani, e tutto è in regola, ciononostante... Lei chi è davvero? Perché è qui? Non certo per punire un maghetto aristocratico troppo stupido per star zitto."
Fregata. A lungo andare è difficile tenere un segreto del genere.
"D'accordo... Se volete avere un po' di pazienza, vi dirò tutto. Devo però avvisarvi che parte di quel che saprete non vi piacerà."
-----
E raccontò.
Parlò dei Precursori, del ruolo degli esseri umani e degli Artefatti. Parlò di una storia che inizia ottantamila anni fa.
Parlò della guerra, della fazione dei Protettori e della Diaspora, dell'Ordine degli Antichi e degli Occulti, e poi dei Templari e degli Assassini.
Parlò della Grande Catastrofe solare e di come i Precursori cercarono - fallendo - di evitarla, della loro lenta fine e della terribile eredità che avevano lasciato dietro di sé. E poi arrivò al punto.
"E così siamo arrivati qui. Io sono Stephanie Lawrence, Maestro Assassino della Confraternita di Londra. La mia Mentore, Johanna Frye, mi ha mandata qui per trovare uno dei tre artefatti che, interagendo tra loro, hanno fatto nascere il vostro mondo; voi lo chiamate Bacchetta di Sambuco."
"Nelle mani sbagliate, quella bacchetta potrebbe mettere in pericolo tutto ciò per cui ci siamo battuti. Il nostro mondo... E anche il vostro."
Hermione, colpita come gli altri da tutte quelle rivelazioni, con voce roca interruppe il silenzio. "Vuol dire che... Che tutto quello che siamo... È dovuto a una tecnologia del passato?"
"Dieci punti a Grifondoro, signora Granger." Motteggiò Samantha, che ancora conservava un po' di ironia. "E non solo quello: il potere magico, le creature magiche, le vostre conoscenze, perfino i Dissennatori, nascono tutti dall'interazione fra i Doni della Morte. Noi lo abbiamo visto. Nel vostro passato."
E raccontò dell'Animus. Poi le domande arrivarono, come un fiume in piena.
Nessun commento:
Posta un commento
Come è ovvio dato il mio spaventoso ego, i commenti sono sempre ben accetti. Per cui potete commentare i miei post con considerazioni sobrie ed equilibrate come "Sei grande!!!", "Ti voglio!", "Voglio un figlio da te!", "Presidente del Mondo!!!" e altri commenti sicuramente oggettivi, grazie.
Per tutto il resto c'è il mio IBAN, che provvederò a darvi in privato.