E siamo ancora tutti vivi. Quasi non ci credevo.
Ti abbiamo chiamato già in tutti i modi, da torello a caciottino passando per topino, topotto, cipollotto e altra gastronomia varia, finora hai confermato di essere un po' Grogu, un po' Goose, un po' Groot...
Ore 10, 25 marzo 2022.
Steve Austin. Astronauta.
Ah no, scusate.
Ospedale Versilia di Camaiore (ululà a uluLu-cca).
Siamo là da qualche ora, memori dell'affermazione dell'anestesista: "Tranquilli: dopo 40 giorni si sistema tutto". Massimo, se stai leggendo, sappi che NON È VERO.
Comunque. Ricovero ok, coccole preoperatorie, ci salutiamo e mi reco ad aspettare mentre portano la consorte in sala operatoria, ché una C-Section non è esattamente una passeggiata di salute.
L'infermiera mi chiede: "Vuole fare il pelle-a-pelle?" io decido di non impersonare Tony Stark e dico "Sì, certo, appena arriva il bambino". "Allora si tolga la parte di sopra dei vestiti" TONY STA' ZITTO NIENTE BATTUTE "e venga ad aspettare qui sulla poltrona."
Ho sonno, a momenti mi addormento. Succede: perfino se sai che tra poco ti piomba tuo figlio (!!!) in braccio.
E alle 10:
"Eccolo qua! Ora della nascita?"
"Ore 10!"
"Perfettamente in orario"
tre secondi dopo si sente il nuovo arrivato: "EH! EH! EH! EH! EARAARRRRHHHGHHHH!". Per i prossimi due/tre mesi quei quattro "EH! EH! EH! EH!" saranno l'avviso che le cose non vanno secondo le sue preferenze.
Durante l'ora di pelle a pelle con me, Grogu si becca nell'ordine:
- Coro dei mattadori da Traviata;
- "Tra voi belle, brune e bionde" da Manon Lescaut;
- "Che gelida manina" da Bohéme;
e altre. D'altronde è un Puccini, l'avo deve conoscerlo. L'infermiera passa, ascolta, va dalla mamma e le dice "Oh, il tu' marito gli hanta delle hose strane al bambino, tuvvedessi home lo tiene stretto" E come lo devo tenere, appeso per un piede?
Sempre in quell'intervallo di tempo mi capita di ascoltare cose tipo "Ma il pancreas è a posto?" "No aspetta devo spostare un rene" unitamente ad amenità sui film MCU della fase 4. Ho fatto il bravo padre di famiglia evitando di urlare "NO CACCHIO, NON MI FATE QUESTI ERRORI" sentendo un paio di sfondoni su Captain Marvel e altri. Ditemi bravo, dai.
E lui che fa? Protesta, si muove un sacco e mi guarda. Anzi mi guata. Giudicandomi.
E il giudizio è negativo. |
Lo portiamo a casa e la casa automaticamente si trasforma, nemmeno te ne accorgi, pare un Autobot: da luogo QUASI adatto alla vita umana diventa una specie di antro cosparso di giocattoli, pannolini che volano, palloncini, calzini body scarpette bavaglini MOLTI PACCHI DI SALVIETTE, e visto che ci siamo ospitiamo anche una gattina abbandonata. Trovatella, in pratica.
Che, ovviamente, è psicotica.
Si vede che si è adattata alla famiglia. |
NEL FRATTEMPO
sono passati un bel 9 mesi (ri-edit: altri tre) dall'ultima volta che ho messo le manO su questo articolo. Mi sa che son pigro. Oppure padre.
Che se mi scopro a pensare che ho un figlio, dopo ormai 21 (21? Sono diventati 31!!!) mesi che è qui a ruzzolar per casa, mi viene ancora da ridere. Figli? Io? MA NEANCHE.
Il primo compleanno si è svolto in un ameno luogo di campagna, tra pizze, dolcini, lui vestito di tutto punto che striscia ovunque e vabbé piove ma chissene.
Poi c'è stato un secondo compleanno. Altro ameno luogo, però c'erano i cavalli che porca miseria quanto gli piacciono.
A meno che non mi menino magari il terzo compleanno lo festeggiamo un po' meno ameno.
Don't ask. Capiscimi a me.
Tra il primo e il secondo compleanno: al sesto mese ne sono capitate di ogni, compresa una bella bòtta di retrovirus che il pupo con 41 di febbre insomma un po' ti mette ansia. Ma se l'è cavata.
E poi le malattie che non hai MAI sentito nominare, tipo "bocca mani piedi" che sembra quasi una canzone di Raffaella Carrà ma quando ti capita tutto vuoi fare tranne che cantare. Ma superiamo anche questa.
E i vaccini. Che all'iniezione ti guarda incazzatissimo ma glieli fai lo stesso.
Sì, tutti. Qui siamo gente sensata.
RI-NEL FRATTEMPO
Credeteci o no, l'anno è diventato due anni e nove mesi.
DUE ANNI E NOVE MESI.
E siamo ancora vivi.
In questi ormai circa due anni da che è iniziato 'sto raccontino che ormai non la smetto più e se andiamo così lo pubblicherò quando sarà maggiorenne, è successo il qualsivoglia: da lui che va all'asilo - si ammala - torna all'asilo - si vaccina - torna a casa - ri-ritorna all'asilo - ri-si ammala a una ricerca di casa nuova che è roba che ci vorrebbe un altro post, di quelli tipo la Moto odissea per capirci, che ci è scappata anche la causa in tribunale e grazie, agenzia immobiliare di truffatori, grazie mille, c'era proprio bisogno di farci spendere millemiliardi di euro di avvocato.
E Grogu? Grogu cresce.
Grogu impara a stare in piedi. E prima ancora di stare in piedi SALTA. Cacchio se salta. E impara a salire le scale.
E poco dopo aver imparato a stare in piedi inizia a muovere un passettino. E gira su se stesso per cinque minuti, poi capisce come si fa e cammina. Cioè, cammina... Trabacca. Caracolla. Incespica.
Poi però cammina.
C A M M I N A.
Che uno la vede come la cosa più naturale del mondo, poi lo fa tuo figlio e vorresti andare alla sede del Corriere della Sera e urlaRE FERMATE LE ROTATIVE BANDA DI INCAPACI MIO FIGLIO CAMMINA NOTIZIA DI PRIMA PAGINA (e a conti fatti è una notizia più interessante di gran parte del panorama attuale, ammettiamolo).
E poi sale le scale, e le scende, e poi ti mette là lontano perché deve farlo da solo e tu hai il cuore a tremila e sei pronto a fare un balzo di sei metri Bubka spostati e chi se ne frega se ti saltano le ginocchia, se tuo figlio cade dalle scale tu voli senza il mantello di Superman.Ovviamente salta nelle pozzanghere. Ovviamente. |
E dopo aver imparato a camminare? Ebbeh, che vuoi che faccia? Parla.
Cacchio se parla. Due o tre versi all'inizio, poi l'esplosione, abbiamo smesso di contare dopo le 300 parole di vocabolario (hint per neo-genitori: MAI citare quante cose dice tuo figlio ad altri genitori. Parte una corsa a chi ce l'ha più lungo - il vocabolario - che la corsa agli armamenti del XX secolo è una gara di rutti).
Un paio di mesi fa perde leggermente l'equilibrio salendo le scale ("No, da solo, da solo!!!") e dopo un secondo di riflessione erompe in un "Non mi aspettavo che andasse così" NO FERMI CHI GLI HA INSEGNATO A PARLARE ah giusto, mia moglie e io. Allora sì, è ovvio che lo faccia.
Però fa un po' impressione.
Ma quando inizia a cantare Fra Martino, poi passa a "La zingarella" dal Trovatore, e poi si mette a fare head banging sulla versione rock del suddetto Fra Martino, capisci che dai, tutto sommato stai seminando bene. E visto che c'è, come dici amore? Twisting da Blues Brother? E chi sono io per negarti tanta bellezza?
Che poi, alla fine, sai che c'è?
C'è che è un casino.
Perché il cosino, che bontà sua ha un compito: imparare a capire quali sono i suoi limiti, ti picchia durissimo su tutte le ferite, i trigger, i traumi, gli insegnamenti sbagliati, le mazzate (fisiche, emotive e psicologiche: leggi qui se vuoi saperne qualcosa) prese in 50 e passa anni di vita, e tu sei là che gli guardi le manine e pensi "Che faccio? Gli faccio passare quel che ho passato io oppure prendo i miei 38764982364982 demoni e li faccio tacere?" e la risposta la sai già, ma che fatica.
Ah sì: ne vale la pena?
Sì, ne vale la pena. Perché poi viene lui da te, ti chiede scusa, un abbraccio e un bacio, e sì, dai, stiamo seminando bene.
E ORA?
E ora mi sa che tra poco pubblico 'sto raccontino, ché tanto ce ne sarebbero di cose da dire che non basterebbe lo spazio su Drive... Incompleto, parziale, come quello che riesco a recuperare del tornado di cose che succedono attorno a un bambino di nemmeno tre anni.
Un cosino di appena un metro di statura che in trenta secondi è capace di saltare da un metro di altezza dritto sui tuoi testicoli, tirarti una testata nei denti, fare uno scorreggione e dire "ops, ho fatto una puzzetta" con un'innocenza che ti fa piegare dalle risate, mettersi a urlare perché una sbarretta di plastica "E' PIEGAAAATAAAAAAAAAAA!!!" e tre secondi dopo sedersi sulle tue ginocchia e trasformarti in burro fuso perché ti fa le carezze.
E poi ti ri-ammolla una testata nei denti.
Sì, lo so, sono un sentimentale. Ma non andate a dirlo in giro.
Bellissimo, grazie.
RispondiEliminaP.s. "Presidente del mondo!!!" è scontato