domenica 10 maggio 2020

2. Ultimo anno

"È solo... che sono stanca."
"Minerva..."
"Tutti questi anni, Pomona. Quante ne sono successe? Quante ne abbiamo viste? Quanto... Abbiamo perduto? Il povero Diggory... Crouch, Alastor... Fred Weasley... Severus... Silente..." la voce della professoressa McGonagall ebbe uno scricchiolio.
"Minerva, è stata una guerra." "Pomona, abbiamo subìto una guerra. Maghi, babbani, mangiamorte, tutti abbiamo perso, senza distinzione. Era questo che Silente cercava di insegnarci. A noi. A loro. Ma non hanno... Non abbiamo ascoltato. E abbiamo tutti dovuto piangere.
E le ferite non si sono ancora chiuse. Sembrava quasi che le cose stessero migliorando, poco per volta, e da un momento all'altro Lucius Malfoy sparisce e ricompare giorni dopo, tumefatto, bacchetta rotta, terrorizzato, mormorando in giro che i babbani possono ucciderci tutti. Due settimane a San Mungo e ancora non si è ripreso del tutto...
Draco non vuole più avere a che fare con la sua famiglia, ascolta solo la madre. Ho provato anche a parlare con Narcissa..."
"Cosa ti ha detto?"
"Un tempo eravamo nemiche... Ma è molto cambiata. È spaventata. Ha parlato poco, è chiaro che sta cercando ancora di proteggere suo marito. Su una cosa è stata eloquente, però: ha detto che abbiamo - che hanno sottovalutato i babbani. Ma si è rifiutata di dire altro... Sono sicura che Lucius stava tentando di organizzare qualcosa di losco, ancora una volta. "
"Dopo tutto quello che è successo?"
"Non so spiegarmi altrimenti tanto terrore e tanto segreto. Narcissa sembrava aver visto chissà quale demone, non la vedevo così spaventata dalla battaglia di Hogwarts... Ma se, dopo tutto quello che è successo, c'è ancora chi prova a seguire le orme di Voldemort, mi chiedo: a cosa è servito tutto quel dolore? Tutti quei morti?"
La professoressa Sprout era desolata. "Minerva, comprendo, ma ti prego di controllarti! Siamo insegnanti di Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria più importante dell'intera Inghilterra... E da noi dipendono tanti giovani maghi che devono aprirsi una strada nel mondo della magia. L'anno si avvicina alla fine: pensa a tutti quei ragazzi che si stanno preparando duramente per i loro G.U.F.O., ormai tra pochi mesi! Dobbiamo tenere duro, per tutti loro!" 
“Sì, Pomona, tu hai ragione. Tutti quei giovani dipendono da noi." La McGonagall si alzò lentamente dalla sedia, si voltò verso la sua biblioteca personale e con un sospiro sfiorò i libri là collezionati. Prese un profondo respiro, prima di voltarsi verso l'insegnante di Erbologia e dirle: "Ma, forse, sono io a non poter continuare, mia cara."
"Vuoi forse dire che...?" Minerva serrò il mento. "Credo, mia cara amica, che questo sarà l'ultimo anno per me a Hogwarts. E ora, se me lo consenti... Ho bisogno di riposare."
-----

"Babbani a insegnare a Hogwarts? Hermione, capisco tutto ma questo è totalmente insensato, miseriaccia!"
"Non è affatto insensato, Ronald!"
"Mi spieghi cosa ci fa a Hogwarts un insegnante non mago? Gli allievi devono imparare a usare la magia, no?"
Una giornata qualsiasi in casa Weasley - Granger. I due coniugi discutevano almeno due volte la settimana, mentre giravano per casa per prepararsi al lavoro.
"Ronald, mi sorprende che tu insista a non capire. E pensare che tuo padre ha sempre avuto la passione per la cultura babbana! Dovrebbe averti fatto capire qualcosa, no?"
"E cosa c'entra mio padre ora?"
"C'entra eccome, dovresti prenderlo di più a esempio! E comunque, ti faccio notare che la qui presente tua consorte è figlia di babbani, e non credo che tu voglia sottovalutarli così alla leggera, o sbaglio?"
Ron colse il tono di minaccia nella voce di Hermione, ma fece un tentativo per sviare. "Questo... Questo non c'entra nulla!"
"C'entra ECCOME!"
"Hermione ascolta, i tuoi sono dentisti, per di più ormai in pensione. Io li adoro i tuoi, ma che potrebbero fare a Hogwarts? Insegnare come si detiv- dezzi- den- DEVITALIZZA un dente? Accidenti, che termini complicati usate!!"
Hermione si voltò e lo guardò esasperata. "Ronald Weasley, non sto certo parlando di ortodonzia!!!"
"E allora spiegati!"
"Lo farei se mi lasciassi il tempo di farlo!" sbottò Hermione. I siparietti con suo marito la esasperavano, ma aveva imparato con il tempo che erano molto più stimolanti di quanto avesse pensato al tempo in cui frequentavano la scuola.
"Allora parla!"
"D'ACCORDO! Sto parlando della possibilità, da parte degli allievi, di conoscere il mondo babbano da più punti di vista. Lo so benissimo che non abbiamo bisogno di metropolitane, frullatori, cellulari e quant'altro, ma conoscere la cultura e il mondo babbano avrebbe degli enormi vantaggi per la società dei maghi. Non riesci a vederlo da solo? Integrazione, comprensione, la possibilità di eliminare i preconcetti e la prevenzione che hanno causato con il tempo tutti i conflitti che ci sono stati!"
"E non hai pensato che questa conoscenza potrebbe rivelarsi pericolosa per i babbani stessi? C'è ancora un sacco di lavoro per gli Auror, e a Diagon Alley tutti parlano di quello che è successo ai Malfoy e ad altri ex mangiamorte. L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno ora è di altra carne al fuoco!"
Hermione si fermò colpita e rifletté attentamente prima di rispondere. "Questo è vero. Ma è proprio per questo che dobbiamo cercare di far capire ai maghi, soprattutto ai purosangue, che la società dei non maghi non è come possono pensare.
Ti ricordi quello che succedeva con gli elfi domestici? La loro schiavitù era dovuta al fatto che tutti li vedevano come esseri inferiori, selvaggi senza diritti. Dopo la sconfitta di Voldermort le cose sono cambiate, e la società magica ha dovuto riconoscere che si tratta di una stirpe con una storia complessa e profonda. Se non avessimo mosso le pedine a questo fine, ora avremmo ancora una società basata sullo schiavismo!"
Stavolta Ron, come quasi sempre succedeva, dovette accettare. Allacciandosi le scarpe, sospirò: "D'accordo, hai ragione... Miseriaccia, ma come fai ad avere SEMPRE ragione?"
"Beh, è per questo che mi hai sposato, no?" Gli rispose Hermione, guardandolo sorniona, mentre prendeva il cappotto. "E comunque, io ho QUASI sempre ragione. Mentre hai ragione tu a dire che, se bisogna portare qualche babbano a Hogwarts, è necessario scegliere persone adatte. Persone che non abbiano timore nell'affrontare un mondo del tutto sconosciuto. Non sarà facile, ora che ci penso... Potrebbe essere impossibile."
Ron la guardò, prese il suo soprabito e, dopo un attimo di riflessione, disse: "Credo che la cosa migliore sia parlare con la professoressa McGonagall. Aveva sempre una risposta, quella donna."
"E qui sì che hai ragione, Ron." Hermione abbracciò il marito.
-----
Convincere la professoressa McGonagall si rivelò più difficile della ricerca che aspettava i due coniugi. "Mi dispiace, ragazzi, ma non vedo come la cosa possa aiutare Hogwarts o, se è per questo, il mondo magico a vivere in pace. Non sono minimamente d'accordo."
"Ma professoressa, proprio lei non vede le possibilità future? Finora il mondo magico ha vissuto sempre confinato a causa della legge che ci impone di non mostrarci ai babbani per le nostre capacità!"

"E voi non vedete che tutte le volte che quella legge è stata violata, si sono verificati soltanto dei disastri? Proprio voi che avete vissuto la battaglia di Hogwarts ora vorreste violarla di nuovo?"
"Professoressa," disse Ron, "con tutto il dovuto rispetto... Ormai di babbani che sanno del mondo magico ce ne sono e anche piuttosto numerosi."
"COME?!?" l'austera insegnante arrossì violentemente, alzandosi di scatto dalla sedia. "Come è successo?"
"Beh... Con tutto il caos che hanno combinato Voldemort e i suoi amichetti, più gli strascichi, sono anni che tra i non maghi girano voci su una società di gente parecchio misteriosa. Anche i telegiornali ne parlano... In fondo ho suoceri babbani, praticamente una fonte fresca di notizie" si schermì Ron, che a quasi quarant'anni ancora conservava un sano terrore per la sua vecchia professoressa di Incantesimi.
"Professoressa, questa è un'altra cosa sui babbani che sarebbe bene il mondo magico imparasse." Hermione non intendeva recedere dalle sue posizioni. "I babbani non sono i poveri sprovveduti che i maghi credono."
"Signora Weasley, sta forse accusandomi di 'sottovalutare' i babbani?"
"Lei sa bene che non mi permetterei mai di accusarla di qualcosa di così meschino, professoressa. Sto dicendo, però, che molti maghi non hanno la minima idea di cosa siano la cultura e la società babbane. Ritengono quelle persone come esseri inferiori, solo perché non sono dotati di potere magico. È per questo che c'è tanta discriminazione, è per questo che ci sarà sempre conflitto! Probabilmente la famigerata legge che ci costringe a restare isolati è nata anche per quello, per cercare di porre un freno a una situazione di costante incomprensione.
Professoressa, non sto dicendo che dovremmo rivelarci ai non maghi alla leggera e uscire allo scoperto, o peggio ancora adottare un comportamento da conquistatori come facevano i seguaci di Grindelwald. Sto dicendo che dai babbani i maghi hanno MOLTO da imparare, e non sono la sola. Anche mio suocero dice sempre che i babbani non sono quel che sembrano... Anche se lui tende sempre troppo a idealizzare... Voglio dire, il signor Weasley... Io..."
La professoressa McGonagall si sedette nuovamente, e con un sospiro e lo sguardo addolcito calmò Hermione che non sapeva più che parole usare. "Va bene, Granger... Va bene. Non trovi strano che, quando diventi così aggressiva, io riprenda a chiamarti con il tuo cognome da nubile?" Un breve sorriso le illuminò il volto per spegnersi subito dopo. "Tuttavia, non saprei proprio come aiutarvi.
È come dici tu, Granger: siamo molto, troppo isolati. Siamo tristemente isolati. Forse abbiamo preso quella legge troppo alla lettera, finendo con il chiuderci a tutto quello che i babbani potrebbero insegnarci. E non saprei proprio chi, di quel mondo, potrebbe entrare a Hogwarts senza uscirne sconvolto.”
"A questo potremmo pensare noi, però." Come sempre, Hermione aveva una soluzione per tutto. "Al Ministero ci sono diversi uffici che gestiscono le relazioni con i babbani, e... Beh, direi che dopo la battaglia di Hogwarts noi due abbiamo un accesso privilegiato."
L’anziana insegnante chinò il capo a destra, come se ascoltasse una voce interiore. "Potrebbe funzionare... Rimane il fatto che non potrò aiutarvi. Dovete sapere, ragazzi, che questo è il mio ultimo anno a Hogwarts... Per cui non potrò patrocinare la vostra meritevole operazione."
Questa volta furono Hermione e Ron a trasalire. "Dice sul serio? Miseriaccia!"
"Professoressa, mi perdonerà se glielo dico, ma se lei se ne andasse... Sarebbe come se Hogwarts crollasse. Non riesco a immaginare Hogwarts senza di lei." disse Hermione, con gli occhi umidi.
"Oh, signora Weasley, mi creda, Hogwarts ha vissuto anni proficui prima del mio arrivo e vivrà molti secoli ancora dopo la mia buonuscita. Detto questo, credo proprio che dovrete trovarvi un altro patrocinio per il prossimo anno."
Il cervello di Hermione vorticava. "E se ci fosse un modo? Non è detto che si debba programmare un intero anno scolastico. Non so nemmeno se avremmo argomenti sufficienti a riempire un intero anno. Voglio dire, non si tratta di replicare il corso di Babbanologia, che peraltro quasi nessuno segue a quel che so."
"Cosa vorresti dire, signora Granger?" Hermione sorrise notando il modo in cui la McGonagall insisteva a chiamarla in un modo oppure in un altro a seconda della situazione.
"Voglio dire esattamente questo, professoressa. Un internato, di poche settimane, relativo alle conoscenze specifiche dei babbani che i maghi non posseggono. Se lo studiamo bene, possiamo fare in modo che gli allievi studino cose della cultura babbana che normalmente non vengono prese in considerazione. Pensi solo a come tra babbani ci scambiamo le informazioni: un mago adulto, di questi tempi, non ha la minima idea di cosa siano computer, internet e cellulari, ma se guardiamo quello che fanno i babbani, beh... Non si discosta molto dal nostro utilizzo dei quadri! E non voglio nemmeno citare il modo in cui i babbani combattono, perché potrebbe essere parecchio sorprendente..."
La McGonagall strinse gli occhi. "Credo, tutto sommato, che tu sia riuscita a incuriosirmi, signora Granger...
E sia. Patrocinerò la vostra idea. Lei naturalmente sa che questo potrà crearci dei problemi con il Ministero, per cui mi aspetto che riuscirà a gestire la situazione con l'efficienza a cui ci ha abituato... Diciamo durante il periodo degli Horcrux."
Hermione scambiò uno sguardo di trionfo con Ron. "Ma ricordate: al termine dell'anno, io darò le dimissioni. Dopo questo periodo, molto probabilmente non ci saranno altre iniziative in tal senso... Non fraintendete le mie parole, ragazzi. So che da diverso tempo non lascio Hogwarts, ma conosco l'atmosfera: in molti ormai desiderano stare più lontani possibile dal mondo babbano, e andrà così per parecchio tempo ancora.
E con questo, è tutto. La vostra ex insegnante non è più giovane, sapete? Devo andare a riposare..." E con un ultimo cenno della testa, li congedò.

Nessun commento:

Posta un commento

Come è ovvio dato il mio spaventoso ego, i commenti sono sempre ben accetti. Per cui potete commentare i miei post con considerazioni sobrie ed equilibrate come "Sei grande!!!", "Ti voglio!", "Voglio un figlio da te!", "Presidente del Mondo!!!" e altri commenti sicuramente oggettivi, grazie.

Per tutto il resto c'è il mio IBAN, che provvederò a darvi in privato.