domenica 10 maggio 2020

3. Ammissione

"E ora?"
Il Ministro aveva accolto con favore la proposta, manifestando però non poca incertezza. "La cosa potrebbe essere fattibile, signori Weasley, ma devo dirvi che il rischio di violazione dello Statuto internazionale per la Segretezza magica è veramente molto alto. Mi garantite che il vostro 'prescelto' sarà adeguatamente istruito a non far trapelare informazioni sul nostro mondo? La responsabilità è molto alta... Già pochi anni fa sapete bene cosa è successo."
Hermione fu tassativa. "Ministro, ci impegnamo di persona. Se sarà necessario... Se sarà necessario ricorreremo agli incantesimi di memoria e a ogni misura plausibile."
"È una cosa piuttosto... Sgradevole da pianificare. Tuttavia, capisco che misure estreme possano rivelarsi necessarie. Sottoporrò la vostra richiesta alle strutture preposte e farò notare che la proposta viene direttamente da due soggetti particolarmente meritevoli... Francamente, devo dirvi, non so davvero cosa sperare. Avete ricevuto il patrocinio della professoressa McGonagall... Mi pare la prima volta che una persona così prudente si sia esposta tanto."
"Proprio questo, signor Ministro, ci porta a chiederle con tanta forza di procedere. Se un patrocinio del genere non dovesse funzionare, cosa lo farebbe? Arrivederla, signor Ministro, confidiamo in un suo gufo a breve."
Hermione tremava visibilmente alla fine dell'incontro. "Non ci posso credere: è andata meglio del previsto! Dobbiamo cercare qualcuno... Dobbiamo trovarlo noi, Ron. Ma dove?" Ron la guardò incerto. "Francamente, non ne ho la minima idea, Hermione. Mio padre potrebbe saperne qualcosa, ma anche lui si è sempre tenuto piuttosto lontano dal mondo babbano."
"Beh, io ho contatti costanti con quel mondo, e certamente non intendo lasciarli infruttuosi. Parlerò con i miei genitori e probabilmente troveremo qualcuno di interessante... Speriamo solo di fare presto, non sarà così semplice."
Lo fu.
Poi tutto si complicò.
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"Walter?"
Nella stanza delle riunioni, la luce era tenuta volutamente bassa. Aiutava a mantenere la calma. Essere calmi è fondamentale, quando una decisione può comportare la vita o la morte di tante persone. E quando sai che dalle tue azioni potrebbe dipendere il futuro dell'umanità, è meglio essere calmi.
"Sì, Mentore." Walter si alzò dalla sedia. "Il nostro contatto al Ministero della Magia ha segnalato qualcosa di interessante. Qualcosa che potrebbe farci arrivare all'Artefatto, anche se è una traccia tenue."
Lo sguardo del Maestro Walter Connor si affilò di colpo. "Intendi dire che potremmo entrare in contatto con i maghi? I nostri tentativi finora sono andati vani. Ci siamo limitati a incutere un sano terrore a una decina di Mangiamorte - beh, un po' più di questo, in effetti - ma nessuno di loro ha mai saputo aiutarci in qualche modo... Pensavamo che quel Malfoy avrebbe saputo qualcosa, ma alla fine nemmeno lui ha potuto dirci nulla. Forse l'Animus non funziona sui maghi..."
"Oppure, più probabilmente, Riddle si è rifiutato di condividere quel segreto con i suoi sottoposti. Non mi meraviglia: sappiamo da fonti certe che quel criminale non teneva in alcuna considerazione nemmeno gli adepti più fedeli. Comunque... È una traccia tenue, ma ora come ora poter entrare a Hogwarts potrebbe essere l'unico modo che abbiamo per contattare l'attuale proprietario dell'artefatto, prima che i Templari si avvicinino essi stessi. Sai quanto sarebbe pericoloso un dispositivo del genere nelle loro mani?"
"Più o meno come la Mela, direi. Forse di più, data la specificità come arma."
"Già. Ora il nostro problema è trovare un insegnante." - "Un... Insegnante?"
"Il Ministero della Magia sta cercando un Babbano che possa insegnare ai giovani maghi le caratteristiche del nostro mondo. Comunicazioni, trasporti, viaggi, economia, cultura e così via. Ritengono possa essere un viatico per aiutare Maghi e (alcuni) babbani a convivere in qualche modo, o quanto meno un modo per permettere ai maghi di capire meglio i babbani e non sottovalutarli. Secondo me è un’iniziativa rischiosa per entrambe le fazioni... Ma ai nostri fini è un'opportunità da non lasciarci scappare."
"Comprendo, Mentore. Organizzo subito i confratelli."
Uscito Walter, la Mentore della Confraternita inglese sospirò. Chi si sarebbe mai aspettato che un artefatto dei Precursori avrebbe generato un intero mondo sommerso? Anzi no... Non uno solo.
Tre
Tre oggetti, che chissà quanto tempo fa hanno interagito in modo imprevedibile e hanno creato intere generazioni di persone dotate di capacità decisamente... Beh, strane. E capire come difendersi da quelle capacità aveva richiesto anni di studio, di ricerca sugli artefatti dei Precursori, lavoro... E tanti sacrifici. Tutti volontari, ma come si fa a non pensare che siano esseri umani quelli che rischiano la vita?
Eppure, ci erano riusciti. Avevano rielaborato, con fatica, la struttura delle armi e degli abiti, sfruttando gli artefatti a loro disposizione, strappati a viva forza dai Templari, e ora - debitamente equipaggiati - erano in grado di respingere ogni attacco "magico" rimbalzandolo verso l'attaccante.
Certo, non lo avevano provato con l'artefatto originale... Ma non c'erano solo Assassini babbani. E questo aveva aiutato.
 E ora, era possibile provare almeno a capire dove trovare quel particolare oggetto. Uno dei tre, se non altro.
Johanna Frye trasse un grosso respiro, alzò gli occhi alla vetrata che lasciava trapelare la luce lunare e pensò che sua bisnonna Evie si trovò di fronte a una situazione simile... Ma non si arrese di fronte alla Sindone.
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Come si organizza un reclutamento per insegnanti babbani destinati a restare per due mesi in una scuola di maghi? Ve lo dico io; è un GRAN CAOS.
Bisogna preparare le informazioni in modo che non sia possibile risalire direttamente a Hogwarts o ai maghi: fare in modo da pubblicizzare la cosa, ma non troppo, per evitare che troppa gente si faccia domande: fare in modo che i candidati vengano interrogati su quello che devono sapere, ed evitare che sappiano troppo: preparare, comunque, una pozione di memoria per tutti coloro i quali (nel caso peggiore, tutti) non supereranno le selezioni: fare in modo che le selezioni si conducano in UNA sola sessione: e per finire, arrivare al momento fatidico, quello di dover rivelare la verità al candidato selezionato.
Il tutto, considerando che la fine dell'anno non era poi così lontana. Consci di questo, i coniugi Granger - Weasley sgobbarono per una buona decina di giorni e, con l'aiuto solerte del Ministero, prepararono una postazione, diffusero le informazioni su testate babbane specializzate per evitare di rendere la cosa troppo pubblica, e si limitarono a qualche piccolo incantesimo per "aiutare" gli addetti babbani a non parlare troppo.
Le 'audizioni' videro qualche professore di sociologia, troppo interessato al mondo magico per dimostrare un vero interesse verso l'insegnamento AI maghi (e meno male che avevano solo fatto vaghi riferimenti!!!), un paio di persone che avevano solo voglia di cercare un lavoro purchessia, e un gruppo meno scoraggiante, con alla fine un paio di persone realmente interessanti.
Hermione si convinse velocemente che, di essi, la donna sarebbe stata più efficace.
"Perché vuole fare questo lavoro? Ha compreso che avrà a che fare con allievi 'particolari', in qualche modo?"
"Non è la prima volta che lavoro con persone molto particolari. Credo che, tutto sommato, gli allievi di questa scuola e io andremo molto d'accordo, dopo un primo periodo. Vedete... Io faccio parte di un gruppo di ricercatori, in un certo senso filosofi... Ma non soltanto. Noi cerchiamo anche la condivisione, la coesistenza e l'inclusione. In questo, cerchiamo di non porci limiti."
"Un gruppo?"
"Oserei dire una famiglia."
"Capisco. Le è chiaro che non può divulgare quello che saprà?"
"Chiarissimo, in effetti. Se questi ragazzi sono speciali come dite, mi pare ovvio che li si debba in qualche modo proteggere da chi potrebbe far loro del male, perché vuole sfruttarli o anche solo perché non li capisce. Conosciamo la discriminazione."
"Bene, direi che è tutto. Può andare, signorina Lawrence."
"Ho io una domanda, se permette."
"Dica."
"Non credo che sarà necessario, ma... Se lo fosse, potrei farmi affiancare da un assistente? Qualcuno di provata fiducia, ovviamente."
"Questa richiesta mi sembra decisamente azzardata, signorina Lawrence. Tuttavia... Non sta a noi decidere in tal senso. Terremo presente la cosa, non posso prometterle di più. Grazie, è tutto. La contatteremo noi in qualsiasi caso."
Stephanie Lawrence, giovane, snella, atletica e professionale, uscì salutando graziosamente e lasciando di sé i documenti che certificavano una preparazione universitaria di alto livello, un QI oltre 160 (una misura di intelligenza babbana di cui sembrava però essere molto orgogliosa) e una notevole competenza in pedagogia e insegnamento.
"Un soggetto ideale, direi." disse Hermione dopo aver salutato il supervisore del Ministero che assisteva al colloquio.
"Ne sei sicura, Hermione? Non per fare il bastian contrario, ma..." - "Ma?" - "Quella ragazza mi fa... Mi fa paura, ecco. Non so come dirtelo, ma alle volte mi ha dato l'impressione di essere una tizia parecchio pericolosa... Una da cui guardarsi, ecco."
"Non essere sciocco, Ronald. Ha tutte le carte per poter fare l'internato a Hogwarts. La affiancheremo all'insegnamento di Babbanologia e sarà la nostra testa di ponte per una maggiore comprensione fra maghi e babbani."
"D'accordo... Mi fido di te, Hermione."
"'La contatteremo noi in qualsiasi caso'... A furia di ripeterlo mi si è seccata la lingua. Andiamo ad assicurarci che tutti gli altri candidati abbiano bevuto la pozione obliviante, Ronald, o finiremo decisamente nei guai."
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"Stephanie?"
"Non dovremmo usare un altro nome per la missione, Mentore?"
"Abbiamo già appurato che saprebbero che stai mentendo. Evita le battute e aggiornami sul risultato."
"Si sono mantenuti sul vago, ma mi hanno confermato un certo interesse. All'ultimo istante forse ho rischiato di rovinare tutto chiedendo se fosse possibile avere degli assistenti... Mi dispiace, Mentore, ho preteso troppo."
Johanna sospirò. "Caratteristica di molti confratelli, ultimamente, il vezzo di fare un passetto di troppo. Non andrà sempre bene, Stephanie... E quell'artefatto deve essere protetto dalle mani dei Templari. Abbiamo imparato molto dalle copie che abbiamo trovato, e dai nostri contatti in quel mondo, ma ancora non conosciamo le potenzialità dell'originale; e comunque, sappiamo poco del sottomondo che gli artefatti 'magici' hanno creato. 
Non dobbiamo limitarci a impedire ai Templari di prenderlo, dobbiamo anche studiare i possibili rischi di un intervento Templare nella società magica. Con la Confraternita in Italia è andata bene, ma non siamo certi che possa andare sempre così... E se i Templari, o qualche altro mago oscuro, dovessero impadronirsi dell'originale, andremo di nuovo incontro a un rischio di dittatura."
"Lo... Lo comprendo, Mentore, e mi scuso per quel momento di arroganza."
La Mentore si alzò dalla sedia che occupava. "Stephanie, mi auguro che tu lo comprenda davvero. Per tutti noi. Dovremo correre dei rischi, perché loro dovranno sapere anche che NOI esistiamo, e che non permetteremo a maghi troppo ambiziosi di covare certe idee di conquista. A nessun costo."
"Per il Credo."
"Per il Credo, Stephanie. A presto, mia cara."
La settimana seguente, un simpatico gufo lasciò cadere una lettera a casa di Stephanie Lawrence, in un quartiere del tutto normale di una normale città di una normale Inghilterra. Una lettera recante la frase "Draco Dormiens Nunquam Titillandum" e la lettera maiuscola "H" a sigillarla.
Stephanie Lawrence era stata invitata a Hogwarts.

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